Sunday 3 January 2016

Il Segreto della Libreria sempre Aperta, di Robin Sloan

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In questo lavoro esistono regole molto rigide.
  1. Devi essere sempre qui dalle dieci di sera alle sei del mattino, con la massima puntualità. Non è concesso nessun ritardo. Non puoi uscire in anticipo.
  2. Non ti è permesso sfogliare, leggere o esaminare in altro modo i volumi sulle scaffalature. Ti devi limitare a cercarli e consegnarli ai membri, punto e basta.
  3. Devi registrare con precisione ogni prestito. La data e l'ora. L'aspetto del cliente. Il suo umore. Il modo in cui richiede il libro. L'espressione di quando lo riceve. Se sembra ferito o dolorante. Se ha un rametto di rosmarino infilato nel cappello. E così via.

Il Segreto della Libreria sempre Aperta è un libro che ho letto il mese scorso e che mi è piaciuto abbastanza da parlarvene un po’. Non è uno di quei titoli che mi ha fatto urlare Al Miracolo, ma la storia è carina, e si presta a una lettura leggera serale post lavoro.


Di cosa parla il libro? Clay Jannon è un giovane neo laureato, che si butta subito nel campo informatico. Lavora per un po’ come pubblicitario/responsabile web per una ditta alimentare, ma quando questa fallisce il ragazzo si ritrova in mezzo a una strada. Cerca altri lavori qua e là, ma la crisi è un muro solido da  abbattere, e per un bel po’ non trova nulla. Poi, una sera, si ritrova in una stradina nella quale spicca una libreria. Il foglietto appiccicato alla vetrina dice che il responsabile è alla ricerca di personale, e Clay si propone per il ruolo. Il proprietario, il sig. Penumbra, un uomo anziano magro e sottile come un giunco, accetta.

Clay è felice di aver trovato finalmente uno straccio di lavoro, anche se si tratta solo di essere un commesso libraio notturno. Infatti la particolarità della libreria è che non chiude mai. Resta aperta 24 ore al giorno, e gli strampalati frequentatori di tale posto sono ancora più particolari. Stralunati e misteriosi, a Clay fanno un effetto strano. E ancora più strano è il fatto che tra le regole imposte dal sig. Penumbra c’è quella di compilare un modulo molto dettagliato sull’aspetto e i comportamenti dei clienti ogni qualvolta uno visita la libreria per ritirare o riconsegnare un libro.
Tali libri poi, sono ancora più misteriosi. Perché sono impilati su scaffali alti e stretti, hanno nomi impronunciabili e… sono scritti in codice.

Clay all’inizio cercherà di tenersi fuori dalla faccenda e farà finta di nulla, ma la curiosità avrà il sopravvento, e inizierà a indagare sulla natura e sul mistero celato dietro i codici degli strani volumi.

Ad aiutarlo ci saranno i suoi coinquilini e i fidati amici, tra i quali quella che diventerà la pseudo-fidanzata, geniaccio di Google. E sarà proprio lei a mettere a disposizione alla strampalata squadra investigativa tutte le risorse del colosso Mondiale, per arrivare a capire qual è il segreto dei libri di Penumbra.

Il libro, come già detto, è molto carino, leggero e senza pretese. Ho trovato simpatica l’introduzione e la partecipazione di Google, colosso informatico contro una piccola libreria polverosa. Ma il messaggio che l’autore ha cercato di lanciare “puoi essere potente quanto vuoi, ma sei sempre una macchina e non riuscirai mai a scoprire la magia che si cela dietro a un libro, e che solo la mente umana può risolvere” mi ha convinta poco. I pezzi del puzzle si incastrano in malo modo a quel punto della storia, che non vi rivelo per evitare spoiler a chi fosse intenzionato a leggere questo libro, e la trama sembra tirata un po’ per i capelli.

Di nuovo, è un libro da prendere con leggerezza, per riempire i buchi di una giornata noiosa. I personaggi sono simpatici, e il binomio libri antichi-potenza informatica funziona abbastanza bene.


Ci risentiamo alle prossime letture, un abbraccio!

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