Monday 9 May 2016

Guardiamo un film – Jem e le Holograms

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Jem e le Holograms. Per chi, come me, è più vicino ai 30 che ai 20, questo titolo evoca subito immagini di rosa, glitter, sbrilluccichi e colori psichedelici. Perché Jem e le Holograms è il titolo di un cartone animato made in USA nel 1985, tutta incentrata sulla vendita di bambole Hasbro ad essa ispirate (o vice versa).

Dal cartone animato è stato tratto un film, uscito proprio quest’anno, dallo stesso titolo, Jem e le Holograms, diretto da Jon M. Chu, e che in comune col cartone originario ha appunto solo il titolo. Ho guardato questo film per pura nostalgia e in realtà, avrei forse fatto bene a fare qualcos’altro.

La trama è semplice: Jerrica Brenton è un’adolescente orfana, che vive con la sorella e altre due ragazze insieme ad una zia, che le ha adottate come figlie. Tutte e quattro hanno una passione per la musica, e sono brave a cantare. Per sconfiggere la timidezza, Jerrica posta sul web un video di se stessa che canta, abbigliata però in modo molto anni ’80, con tanto di parruccone rosa e trucco sfavillante. Il video – che sua sorella Kimber posta senza dirle nulla – diventa subito virale, e si scatena il fenomeno Jem (nome col quale Jerrica si è presentata nel video).


Tempo 3 secondi, e la casa discografica più in degli USA vuole questo fenomeno a tutti i costi, e si offre di proporle un contratto senza nemmeno sapere chi la ragazza sia in realtà (…). Jerrica accetta, a patto di portare le sorelle con sé in quanto sua band.
Insieme alle sorelle, Jerrica porta con sé un robottino, dal nome Sinergy, creato dal padre, inventore, quando lei era una bambina. Una volta arrivati a LA Sinergy si attiva, e trascina le ragazze in una sorta di caccia al tesoro, alla ricerca di misteriosi indizi lasciati dal padre di Jerrica, e che dovrebbero portare alla scoperta di un messaggio nascosto.

Allora. Da dove comincio?
1 – il film ha poco e niente in comune con il cartone animato originale. Il titolo è Jem e le Holograms perché Sinergy (che nel cartone originale è una sorta di consolle, non un robottino in stile Emiglio è Meglio) crea appunto degli ologrammi, che rendono le ragazze quasi irriconoscibili – abbigliate in puro stile rock anni ’80. Nel film invece le ragazze si truccano e travestono, di ologrammi non c’è niente.

2 – tralasciamo il fatto che una grandissima casa discografica si interessi immediatamente ad una sconosciuta e le proponga un contratto ad occhi chiusi. Ridicolo.

3 – Nel cartone animato tutte e 4 le ragazze sono coinvolte nella “trasformazione” e sono importanti ai fini della “storia; ” nel film invece l’unica a contare è Jerrica, e le altre sono tappezzeria. Soprattutto, sembra che il padre abbia lasciato suggerimenti e messaggi teneri solo a lei, e proprio niente alla povera Kimber, che pure è sua figlia…

4 – tuo padre ti lascia in eredità Emiglio è Meglio, che fa da ferro rotto fino a che, casualmente, non lo porti a LA. Da quel momento si attiva, e ti indica, via Google maps, una serie di luoghi assurdi dove trovare indizi altrettanto assurdi (AKA – altri pezzi di Emiglio), che alla fine porteranno a… alla proiezione di un ologramma. WTF???


In definitiva no, il film non mi è piaciuto. Nonostante la nostalgia insita nel nome del film, e tutti i ricordi d’infanzia cui si ricollega, non sono riuscita proprio a farmelo piacere. Lo trovo molto infantile, ed è palese che si tratti di una trovata commerciale per vendere merchandising. Decisamente, trovate qualcosa di meglio da vedere. 

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