Monday 7 March 2016

Sherlock – La Sposa Abominevole

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Lo sceneggiato britannico su Sherlock Holmes, ideato dalla BBC, è a mio avviso uno dei più riusciti degli ultimi anni. Prendere un eroe famoso del passato e reinterpretarlo in chiave odierna non è una grande novità, ma il modo in cui viene reinterpretato fa la differenza. Ecco, lo Sherlock della BBC da questo punto di vista ha fatto centro.

Benedict Cumberbatch e Martin Freeman sono fantastici, e ogni fan aspetta con ansia l’uscita della nuova serie. Finora all’appello ce ne sono tre, e l’attesa agognate prima dell’uscita della quarta viene smorzata dalla visione degli speciali di Natale (che qui nel Regno Unito sono quasi un must).

Lo speciale natalizio di Sherlock di quest’anno si chiama La Sposa Abominevole, ed è incentrato su un lungo flashback tra passato e futuro. Cosa succederebbe se prendessimo lo Sherlock e il Watson del presente e li spostassimo nel periodo vittoriano? Proprio quello che vediamo in queste due ore.

La trama la conosciamo. Watson è un medico che ha partecipato alla guerra in Afghanistan ed è tornato in Inghilterra ferito ad una gamba. Si stabilisce a Londra, e mentre va alla ricerca di un appartamento si imbatte in Sherlock, investigatore privato dalla genialità destabilizzante, il quale lo invita (senza troppe cerimonie, e dopo aver sfoggiato in modo abbastanza sfacciato le sue abilità deduttive) a condividere con lui il famoso appartamento al 221B di Baker Street. Il medico perciò si trova, suo malgrado, coinvolto nelle investigazioni di Sherlock. Il caso in questione è appunto quello della Sposa abominevole; Lestrade si precipita al 221B per chiedere l’aiuto di Sherlock. Sembra infatti che ci sia stato di recente un omicidio, causato da una sposa… morta alcuni giorni prima. E mentre tutti iniziano a borbottare sulla vendetta del fantasma, Sherlock si innervosisce e ammette, senza opportunità di replica, che i fantasmi non esistono, e sicuramente c’è una spiegazione razionale.

La spiegazione razionale c’è, ed ha, in qualche modo, un fondo femminista che però non andiamo a indagare in questi luoghi, anche perché il rischio spoiler è dietro l’angolo.
L’episodio è costruito come una matriosca, un palazzo degli specchi dove niente è quello che sembra. Una semplice ambientazione nel passato non è così elementare, perché a un certo punto entrano in scena (in modo più o meno subdolo) elementi del presente che proprio non potrebbero essere presenti in epoca vittoriana, e che lasciano Sherlock un po’ spiazzato. Chi segue la serie regolare e conosce “The Mental Palace” può intuire già dove si andrà a parare.


In a nutshell: ho adorato l’episodio, e consiglio la visione a tutti i fan di Sherlock e non. E dopo aver gustato l’episodio, correte su youtube  spulciate il canale di Federica Prismatic310, perché fa una recensione AD HOC di tutto l’episodio.

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