Saturday 5 March 2016

La straordinaria invenzione di Hugo Cabret, di Brian Selznick

Fonte
Quello di Hugo Cabret è uno dei libri che ho letto il mese scorso, ed è forse quello che mi ha più piacevolmente stupita. Devo essere sincera: non gli avrei dato un soldo bucato, nonostante io abbia visto il film del 2011 e mi sia anche piaciuto. Non mi sentivo però spinta a leggere anche il libro.

Tutto finché la mia amica Chris me l’ha praticamente posato sul comodino ordinandomi di leggerlo. Mai disobbedire a un ordine! La lettura del libricino di Selznick si è rivelata davvero piacevole, leggera e interessante, e ve la rigiro. Nonostante si tratti di un libro per ragazzi, la cosa interessante di questo volume è il fatto che si colleghi a diverse realtà storiche. Nel libro infatti, oltre a personaggi di pura fantasia – quali lo stesso protagonista – fanno capolino persone realmente esistite, prime fra tutte il famoso regista, illusionista e attore francese Georges Méliès.

Ma proseguiamo con ordine. Trama: Hugo Cabret è un dodicenne francese, orfano di padre, che si ritrova a vivere in una stazione ferroviaria parigina con lo zio ubriacone. Lo zio però a un certo punto sparisce dalla circolazione, e Hugo, temendo di essere spedito ai servizi sociali, tiene la cosa segreta, e continua a fare il lavoro dello zio di nascosto: tenere sotto sorveglianza tutti gli orologi della stazione e fare in modo che funzionino a dovere.

Hugo infatti è un bravissimo orologiaio, e la cosa non gli risulta difficile. Allo stesso tempo però, Hugo sta cercando di aggiustare un marchingegno trovato anni prima da suo padre nel museo nel quale lavorava: un automa, in grado di scrivere qualcosa su un foglio di carta. Hugo crede che suo padre prima di morire abbia aggiustato l’automa e gli abbia lasciato un messaggio, e sta cercando con tutte le sue forze di ripararlo.

Gli mancano però i pezzi, e li cerca tra i giocattoli del signor Méliès, un vecchietto scorbutico che un giorno lo becca a rubare un giocattolo e gli prende via il taccuino sul quale Hugo ha disegnato minuziosamente i pezzi dell’automa e il modo per aggiustarlo, oltre ad avere gli schizzi fatti dal padre. Il signor Méliès rimane molto colpito dai disegni, sembra quasi spaventato, così gli perquisisce il taccuino e si rifiuta di restituirlo al povero Hugo. Da quel momento Hugo inizierà a stare alle calcagna del signor Méliès, lavorerà per lui e conoscerà la figlioccia Isabelle. Insieme scopriranno il segreto di George Mélièr e quello del vecchio automa rotto.

Méliès è considerato uno dei padri del cinema, insieme ai fratelli Lumière, per via delle innovazioni tecniche da lui inserite (ha fuso insieme cinema e illusionismo, dando vita al cinema fantascientifico). Suo infatti è la famosissima pellicola “Viaggio nella Luna”, del 1902, il cui fotogramma più famoso è sicuramente quello della Luna che ha, poverina, un enorme missile nell’occhio.

La storia del cinema dunque è strettamente collegata al libro, non solo dal punto di vista della trama, ma anche nel modo in cui il libro stesso è concepito: ci sono infatti intere pagine ricoperte di illustrazioni, nelle quali sono le figure a raccontarci la storia e non le parole, proprio come se stessimo vedendo un film. E tra l’altro, all’inizio del libro, è lo stesso autore che ci chiede di chiudere gli occhi e immaginare il cielo parigino su una stazione piena di gente, come se fossero fotogrammi cinematografici. Lettura consigliata, specie se cercate qualcosa di leggero e simpatico!

No comments:

Post a Comment

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...