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American
Gods è un libro di Neil Gaiman
pubblicato per la prima volta nel 2001. Neil Gaiman è un autore piuttosto
prolisso, che io conoscevo solo per Coraline
(grazie alla versione animata, un po’ gothic, un po’ noir, che strizza tanto
l’occhio a Burton). American
Gods aspettava da un bel po’ che mi decidessi a leggerlo, e sono felice sia
finalmente arrivato il suo turno, perché si tratta davvero di un buon libro.
Se non vi piace il genere fantasy e trovate la mitologia
noiosa e ridondante, questo non è il libro per voi. Perché American Gods, come
dice il titolo, si basa proprio sulla mitologia. Andiamo con ordine e parliamo
un po’ della trama.
Shadow è
un uomo appena uscito di prigione. Ha scontato tre anni, per un crimine che sì
aveva commesso, ma ci si era trovato invischiato suo malgrado. Non vede l’ora
di tornare da sua moglie Laura, ma appena prima di mettere fuori di prigione
gli viene detto che sua moglie, assieme al suo migliore amico, è morta in un
incidente stradale.
Shadown ne rimane scosso e abbattuto, e non è
sicuro su cosa fare da adesso in poi. Sull’aereo che devo riportarlo a casa
incontra un tipo strano, con un occhio di vetro, che si fa chiamare Wednesday e che gli propone un lavoro.
A Shadow il tipo non piace, e rifiuta. Ma dopo aver fatto scalo ed essere
entrato in una bettola qualsiasi, Shadow se lo ritrova di nuovo davanti, sempre
con lo stesso cipiglio misterioso e con la stessa proposta in ballo: lavorare
per lui. Shadow non ha più niente da perdere né da guadagnare, perciò alla fine
accetta, pur non sapendo di preciso in cosa consista il lavoro.
Da questo momento in poi sarà un continuo intreccio
di personaggi, luoghi e situazioni, che trascinano il lettore fino alle pagine
finali, dove tutto viene svelato e ogni pezzo torna al suo posto. Chi mastica
un po’ di mitologia nordica è
sicuramente avvantaggiato rispetto agli altri – io ne so davvero molto poco,
sono molto più ferrata in mitologia greco-romana, ma questo non ha intaccato per
niente il piacere della lettura.
A parte la scrittura incalzante e veloce, la
miriade di personaggi strampalati e interessanti, la trama di Gaiman è davvero
ben costruita e il libro si legge con grande piacere.
Mi piace un sacco l’idea dal quale Gaiman è
partito: l’America è una terra di coloni, che hanno abbandonato la propria
terra per recarsi in un luogo sconosciuto, portando con sé la propria cultura,
conoscenza, valore, ma anche la propria religione. E se anche gli dei si sono
trovati impiantati da un giorno all’altro in un altro luogo, come se la sono
cavata? E soprattutto, come se la cavano oggigiorno, circondati dai nuovi dei
del denaro, fama, tecnologia e innovazione? C’è ancora posto per i vecchi riti
e le vecchie credenze?
Non conoscevo più della metà dei miti citati da
Gaiman, e questo mi ha incuriosito e portata a buttare nel carrello di Amazon
un po’ di libri che mi approfondiscano un po’ l’argomento. Mi dispiace che
Gaiman non abbia toccato anche la mitologia greco-romana, che è la mia preferita,
né quella cristiana, ma ripensandoci, la scelta ha un suo perché. Gaiman ha
deciso di dare spazio alla mitologia nordica, e sarebbe stato un libro un po’
troppo affollato se ci avessimo trovato dentro entrambe le figure di Odino e di
Zeus.
Quanto alla religione cristiana, beh, è facile
capire perché non sia stata neanche nominata.
Libro assolutamente consigliato, è un mattoncino di
500 pagine ma scorrono veloci come l’acqua, garantito! E una volta posato il
libro, vi fionderete a controllare l’itinerario di Shadow su una cartina
dell’America e acquisterete nuovi volumi sulla mitologia per capire di più le
origini della storia, poco ma sicuro! Un abbraccio e a presto! xoxo
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