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Di
recente ho letto Vino, Patate e Mele Rosse, un libro di Joanne
Harris del quale non avevo mai sentito parlare più
di tanto. L'ho letto per via del titolo e della quarta di copertina,
che suonavano tanto autunnali, e che dunque mi hanno spinta a
inserirlo nella lista dei libri da leggere in autunno. Oggi ne
parliamo un po'.
Il
protagonista del libro è Jay, uno scrittore inglese diventato molto
famoso anni prima, con la pubblicazione del suo libro Joe
Patata. Dopo quel
libro però non è più riuscito a scrivere nulla di buono, ed è
diventato solo un nome celebre spesso e volentieri accompagnato al
concetto di improduttività. Il suo libro in realtà si basava in
parte su fatti veri; il protagonista Joe infatti si ispirava ad un ex
minatore che Jay ha conosciuto da ragazzino, nel 1975, che gli ha
insegnato la magia delle tradizioni, delle superstizioni e
soprattutto dell'orto. Joe possiede un bellissimo orto e una
vastissima collezione di semi rari. Tra i suoi gioielli si distingue
la Tuberosa Rosata, un tipo di patata rosa che lui usa per fare il
vino. Non solo però; Joe usa quasi qualsiasi tipo di frutta o
verdura per produrre i suoi “vini speciali,” quali mele, bacche,
fiori. Non a caso, la voce narrante di questo romanzo è una
bottiglia di vino!
Jay
però rompe malamente la sua amicizia con Joe. Il vecchio ex minatore
infatti sparisce dalla circolazione senza lasciargli nulla, neache un
biglietto, se non un sacchetto di semi, e Jay non gli perdona mai
l'abbandono. A distanza di anni, lo scrittore trova per puro caso una
pubblicità nella quale si annuncia la vendita di una vecchia casa di
campagna francese, e per poco non gli viene un colpo, perchè quella
è la casa che sognava di acquistare Joe. Spinto da una forza che
nemmeno lui si sa spiegare, Jay acquista la casa e si dirige subito
in Francia, dove fa la conoscenza degli abitanti del paesino di
Lansquenet.
A
chi questo nome non suona nuovo, sì, è proprio il paesino nel quale
è ambientato Chocolat.
E infatti vi ritroviamo molti dei personaggi adorati nel libro
precdente della Harris: ci sono Roux, Caroline, Jospehine, e persino
Vianne viene citata un paio di volte. Un espediente che ho molto
apprezzato, perchè mi ha riportata alla magia di Chocolat, uno dei
miei libri preferiti.
Dunque,
Jay conosce la persone del paese, e in particolare Madame d'Api,
Marise, una donna all'apparenza scontrosa e scostante, che desiderava
acquistare la casa che invece ha comprato lui, e che tutti in paese
sembrano non apprezzare particolarmente. Pian piano Jay scoprirà la
vera storia di Marise, della sua bambina sorda, del suo infelice
matrimonio, e gli tornerà la voglia di scrivere. Non solo, gli verrà
anche voglia di coltivare l'orto, e di continuare quella tradizione
che Joe gli aveva insegnato.
Non
proseguo oltre con la storia per evitare antipatici spoiler. Ammetto
però di essere rimasta piacevolmente colpita da questo romanzo, dal
quale, in tutta onestà, non mi aspettavo nulla, e che invece mi ha
regalato belle emozioni.
Ho
trovato geniale l'idea di far dirigere la narrazione ad una bottiglia
di vino, e ho anche apprezzato la divisione in capitoli tra passato e
presente, per spiegare il rapporto – e i fatti avvenuti durante
quelle famose estati – di Jay e Joe.
Ne
consiglio fortemente la lettura e tutte le persone che hanno adorato
Chocolat, e anche a chi è alla ricerca di un libro leggero,
frizzante, ricco di buoni sentimenti e un tocco di magia domestica.
Un
abbraccio e a presto!
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