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Era il
film più atteso di settembre. Io
sono andata a vederlo al cinema con le mie amiche (e ovviamente ne
parliamo dopo due mesi... ma vabbè, meglio tardi che mai), che
fremevano come bambini in attesa di aprire l'ovetto Kinder – per
rimanere poi delusi dalla sorpresa.
In
realtà il film non è stato malaccio, ma nemmeno mi ha fatto gridare
al miracolo. Avevo già letto il libro, del quale vi ho parlato qui,
e così come la carta stampata, la versione cinematografica mi ha
intrattenuta piacevolmente per un paio d'orette, ma non mi ha
lasciato granchè da ricordare. Bravissimi gli attori, Emilia Clarke
aka Daenerys Madre dei Draghi nei panni della tenera Louisa, e il bel
Sam Claflin a impersonare Will Traynor.
Penso
che anche i sassi conoscano la trama del film, ma per quei pochi
ciottoli cui sia sfuggita facciamo un veloce riassunto. Louisa Clark
è una ragazza di 26 anni che vive in un piccolo paesino della
periferia inglese, ed è molto felice del suo lavoro modesto come
cameriera e della sua storia col fidanzato Patrick.
La sua famiglia
non è benestante, e sia lei che sua sorella aiutano a sostenere le
finanze familiari con i loro lavoretti. Un giorno però il datore di
lavoro di Louisa la licenzia, perchè ha intenzione di chiudere il
locale, e Louisa si ritrova, alla sua età, senza altre esperienze
lavorative e senza titoli di studio, alla disperata ricerca di un
altro lavoro.
Tramite
Job Center, troverà lavoro presso la famiglia Traynor, e suo scopo
sarà quello di prendersi cura di Will, trentenne costretto su una
sedia a rotelle dopo un terribile incidente che lo lascia quasi
completamente paralizzato. I due all'inizio non andranno per niente
d'accordo, anche a causa del caratteraccio di Will, reso amaro dalla
sua condizione fisica e dalla rabbia verso tutto il resto
dell'universo, ma la dolcezza e la testardaggine di Louisa avranno il
meglio sul suo orgoglio e tra i due nascerà prima una bella
amicizia, poi si evolverà in sentimenti più profondi.
Il
film ricalca fedelmente le vicende del libro, e i due attori
protagonisti sono bravissimi a ricreare su pellicola i sentimenti che
l'autrice ha messo su carta. Ovviamente, per ragioni tutte
cinematografiche alcune parti del libro sono state tagliate o
semplificate. Un esempio è la parte nella quale Luoisa va a vivere
da Patrick e la seguente “discussione” con Will, del tutto
assente dal film. La più clamorosa però è tutta la parte che
riguarda l'adolescenza di Louisa e la storia del labirinto del
castello, della quale non si fa nessunissima menzione nel film.
Alcune
persone hanno storto il naso, ma ad essere sincera a me ha dato quasi
sollievo. Tutta quella parte a me non è piaciuta nel libro, e l'ho
trovata superflua e non necessariamente utile ai fini della storia.
Anche perchè oggettivamente, una persona che subisce un tale trauma
come quello che racconta Luoisa, non lo affronta con un “black
out”, non ricordo, fa niente, ricomincio da zero ma mi vesto come
un'imbecille così non attirerò più l'attenzione dei
malintenzionati. No, quella parte non mi ha convinta per nulla.
Tutto
sommato dunque il film è molto godibile, e lo consiglio sicuramente
a tutti coloro che hanno amato il libro. Se invece il libro non vi ha
detto nulla, lasciate stare il film, decisamente. Anche perchè a mio
avviso il libro è più toccante ed emozionante, e mi ha commosso
fino alle lacrime. Cosa che invece non è successa con il film, ma
forse perchè conoscevo già il capitolo finale.
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