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La Ragazza di Charlotte Street è un libro che ho letto il mese
scorso, e mi è piaciuto davvero molto. Si tratta di una lettura
leggera e senza pretese, ma i personaggi sono simpatici e
tridimensionali, e coinvolgono il lettore nelle loro strampalate
avventure.
Il protagonista della storia si chiama Jason Priestley, ed ha proprio
lo stesso nome dell’attore che interpretava il personaggio di
Brandon nella fortunata serie TV anni ’90 Beverly Hills 90210.
Ovviamente in tutto il libro le battute sul suo nome si sprecano.
Jason è un ex insegante, ora giornalista freelance in cerca della
sua strada nella vita, ma nel frattempo vive con un amico al nord di
Londra, su un negozio di videogiochi, vicino ad un posto che sembra
un bordello ma in realtà non lo è.
Sì, Jason è un tipo un po’ incasinato. Una sera aiuta una ragazza
che sta per salire su un taxi, ma che ha qualche difficoltà perché
piena di pacchetti. La ragazza gli sorride riconoscente, e poi sale
sul taxi e svanisce nella notte. Jason si innamora a prima vista di
quel suo adorabile sorriso, e quando si riprende dalla sbornia
d’amore scopre che gli è rimasta tra le mani una piccola macchina
fotografica usa e getta, che apparteneva a lei. Jason è subito
assalito dal dilemma: cosa fare, ignorare tutto o far sviluppare le
foto, infrangendo la privacy della sua Cenerentola, ma cercare in
questo modo qualche indizio per ritrovarla?
Ovviamente Jason svilupperà le foto – a causa soprattutto del
coinvolgimento del suo vulcanico amico Dev – e inizierà una sorta
di caccia al tesoro, seguendo tutti gli indizi che riuscirà a
trovare nelle fotografie, per scovare la ragazza dei suoi sogni.
Ovviamente il loro percorso si incrocerà con quello di altri
divertentissimi personaggi, uno più fuori di testa dell’altro, che
sicuramente vi faranno innamorare di loro.
Ciliegina sulla torta, la location del libro: Londra. Chi conosce già
Londra non potrà che sorridere ogni volta che viene citato un posto
in cui i nostri poveri eroi si trovano o in cui le foto sono state
scattate, e chi invece non l’ha ancora visitata sentirà ancora di
più il bisogno di andarci almeno una volta (e fatelo!!).
Unica nota “negativa”, se proprio vogliamo trovarne una, ho avuto
la sensazione che quella delle fotografie fosse una scusa per
raccontarci una storia tutta diversa – che ovviamente è legata al
filo conduttore della macchina fotografica – per tutta la durata
del libro, per poi riallacciarsi alle famose foto solo nella parte
finale. Non mi prolungo per evitare l’antipatico rischio spoiler,
chi è incuriosito corra a procurarsi il libro.
Vi consiglio davvero la lettura di questo volumetto, vi terrà buona
compagnia, assicurato! Un abbraccio e buone letture xoxo
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