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Un paio di sere fa io e le amiche abbiamo deciso di
organizzare una serata movie&crisps, fatta di film senza troppe pretese con
tanti snack e cioccolato da sgranocchiare. Tra i film in lista, c’era Jurassic World, che io non avevo ancora
visto, e che ho guardato con curiosità, dato che da bambina ho adorato il
primissimo film giurassico proiettato nei cinema, ossia il capolavoro di Spielberg, Jurassic Park.
Vi dirò, mi sono approcciata al film in modo forse
un pelino diffidente, sapendo che alla fine l’idea era una scopiazzatura bella
e buona. Sapete cosa però? Alla fine me lo son goduto fino all’ultimo minuto, e
mi è anche piaciuto. Certo, non è paragonabile al fratellone maggiore, ma quale
sequel lo è?
Dunque, tornando a noi, Jurassic World è un film
del 2015 diretto da Colin Trevorrow
e che conta nel cast nomi quali Chris
Pratt (avete visto I Guardiani della
Galassia? Se no fatelo, è spassosissimo!!) e la bellissima Bryce Dallas Howard. Nonostante si
tratti di una sorta di sequel di un film più famoso, Jurassic World ha riscosso
un discreto successo, risultando essere il
quarto film in classifica col numero maggiore di incassi di tutti i tempi
(incassi che non contano solo quelli del botteghino, ma anche quelli legati al
merchandising e ogni tipo di pubblicità ad esso legata), e il secondo del 2015 (il primo è, ovviamente, Star Wars, the Force Awakens).
La trama è semplice: siamo ai giorni nostri, e dopo
la tragedia accaduta nel 1993 (ossia gli eventi di Jurassic Park), un nuovo
parco a tema giurassico è stato costruito. Tutto procede alla perfezione, e
l’isola-parco attrae ogni giorno milioni di visitatori. La direttrice del parco
è Claire, che riceve un giorno la visita dei giovani nipoti, ma che essendo una
workhaolic ha poco tempo da dedicare loro, e li affida ad una sua assistente.
Il parco è di proprietà della Masrani Global Corporation, la quale è anche
proprietaria della compagnia genetica InGen. E nei laboratori del parco,
infatti, non ci si limita a ricreare il
DNA dei dinosauri, ma lo si modifica
anche. Le prime battute del film infatti vedono Claire impegnata in un meeting
con dei possibili nuovi finanziatori del parco, e per convincerli presenta loro
la loro nuova “attrazione”, un dinosauro geneticamente creato dal nome “Indominus Rex”. Claire non rivela loro
quali sono i geni dei dinosauri che compongono la mastodontica creatura, ma a
una prima occhiata dei denti del lucertolone lo spettatore capisce che c’è
zampino di T-Rex.
Non solo però la Masrani si occupa del parco e di
giochetti genetici, una parte della corporazione infatti si occupa
dell’allenamento e addestramento dei
dinosauri. Uno degli addestratori più bravi è quel gran figo di Owen
Grady, il quale si è occupato del training di quattro Velociraptor. Ed è lui che sarà subito chiamato appena capiterà un
incidente col diabolico Indomitus. A quanto pare infatti la creatura è
incredibilmente intelligente, e con uno stratagemma riesce a uscire dal suo
recinto, incamminandosi verso il centro del parco, dove sono riuniti tutti i
turisti – centinaia di famiglie.
Ovviamente la priorità di Masrani, il proprietario
della Masrani Corp, è quella di evitare che si ripeta la strage del 1993, ma
allo stesso tempo non vuole abbattere la sua diabolica creatura geneticamente
modificata, perché gli è costata un sacco di soldi…
Non vi svelo di più per evitare spoiler
indesiderati, ma come vi ho già detto il film mi è piaciuto. Mi è piaciuto uno
dei temi affrontati, il pericolo che si cela nel giocare con la genetica, e il
rapporto che si instaura tra Owen e i suoi Velociraptor, che sembrano un po’
cagnolini spaventosi, carnivori e inaffidabili. Consiglio la visione del film a
tutti i fan del primo Jurassic – godetevi questo fratellino minore, non ve ne
pentirete, anche perché per il 2018 è previsto un seguito (ma và??), dunque
sentiremo parlare di dinosauri ancora per un bel po’ di tempo!
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