Quest’autunno,
io e le mie amiche abbiamo deciso di regalarci una vacanza relax. Dopo
mesi di suggerimenti, ricerche su internet, scrollate infinite di immagini
prese da Google e proposte degli amici, la scelta è ricaduta su Amsterdam.
La bella città Olandese si trova a soli 40 minuti
di volo da Londra, e attrae flotte di turisti per i motivi più disparati. Noi
siamo rimaste un weekend, e abbiamo avuto tutto il tempo necessario per
visitare la città. Con un po’ più di tempo a disposizione però, sarebbe bello
organizzare una gita in periferia, per osservare le distese di fiori e i
bellissimi, tipici mulini a vento.
Ovviamente non c’è un modo giusto o sbagliato per
organizzare la propria vacanza; noi abbiamo deciso di procedere così:
Primo giorno: Arrivo ad Amsterdam, tappa in hotel e primo giro
turistico
Appena arrivate all’immenso aeroporto di Amsterdam,
abbiamo subito acquistato un abbonamento
che ci permettesse di usare i mezzi pubblici durante la nostra permanenza in
città. Ci sono diversi tipi di abbonamento, divisi a seconda di quanti giorni
vogliate usufruirne. Poiché noi siamo rimaste un weekend, abbiamo acquistato un
abbonamento per 3 giorni. Tale abbonamento costa 25 euro, ed è valido per tutti
i mezzi olandesi a marchio GVB, inclusi treni, metrò, tram, autobus e persino
traghetti. Per maggiori info consultate il sito https://www.ns.nl/producten/en/overige-kaartjes/p/amsterdam-travel-ticket
Subito dopo, ci siamo dirette in ostello. Grazie
all’aiuto delle innumerevoli reviews offerte dal web, non è stato difficile
scegliere l’ostello dove abbiamo soggiornato. Si chiama Meininger Hotel, ed è situato vicino alla stazione di Sloterdijk,
la quale si trova a sua volta a soli 10 minuti di treno dalla stazione centrale
di Amsterdam.
Si tratta di un ostello molto carino e ben tenuto,
super gettonato dalle scolaresche. I prezzi sono modici, e per soli 7 euro in
più si può usufruire del loro ricco buffet mattutino, e fare una buona
colazione.
Dalla stazione centrale, abbiamo passeggiato fino a Piazza Dam, la piazza principale,
attorno alla quale si trovano le strade dello shopping, piene zeppe di negozi
di ogni tipo. Caratteristiche sono le così dette “Nove Stradine”, ossia un
reticolato di stradine (sono un po’ più di nove in realtà, ma quelle aggiuntive
sono state costruite dopo le nove originali) famose per i negozietti vintage e
retrò.
A pranzo ci siamo viziate con una mega crepe al
salmone da Pancake Factory, una
catena di ristoranti specializzati in pancake appunto, grandi o piccole, dolci
o salate. Deliziose!
Da lì ci siamo dirette verso la casa di Anna Frank, che purtroppo però non
abbiamo potuto vedere perché era già fully booked. Abbiamo perciò solo fatto un
giro nel quartiere, e poi ci siamo dirette verso il bellissimo Van Gogh Museum, che conserva alcune
tra le opere più belle dell’artista. Noi siamo state molto fortunate, perché da
Settembre fino al 17 Gennaio il museo ospita un’esibizione che presenta
ulteriori opere di Van Gogh (di solito conservate altrove) e alcune opere di
Edvard Much, tra le quali il celeberrimo Urlo (o Il Grido).
Per cena ci siamo lasciate ispirare da un
carinissimo (e buonissimo!) ristorante tailandese, The Little Thai Prince, la
cui caratteristica è la decorazione dei piatti, fatta con colorati fiori
freschi.
Da sinistra a destra: le mini pancake con sciroppo d'acero, rum e gelato alla vaniglia della Pancake Factory. A destra il bellissimo misto di verdure e legumi del Semhar. |
Il secondo giorno, abbiamo preso il treno fino al quartiere Spui per vedere il mercato del libro.
Peccato che quel giorno piovesse, e non c’erano molti banchetti esposti. Dopo,
siamo tornate alla stazione centrale, da dove partono le cosiddette “Canal
cruise”, ovvero delle vere e propria gite turistiche su barca. Infatti,
mentre ci si lascia cullare dal dondolio della barca, è anche possibile
acculturarsi sulla città, dato che la guida registrata (in olandese, inglese,
tedesco e spagnolo se non sbaglio) indica quali sono i posti che si stanno
attraversando, su quali canali si sta viaggiando, e racconta anche alcuni
aneddoti e curiosità della città.
Andando a zonzo alla ricerca di un posto in cui
pranzare, ci siamo imbattute nel mercato
dei fiori. Il posto era comunque nella nostra wishlist di luoghi da vedere,
così ne abbiamo approfittato e fatto un giro tra le coloratissime bancarelle
piene di sementi, gadget e souvenir per turisti e non.
A pranzo ci siamo fiondate da Bagel&Beans, una
catena di ristorantini specializzati in buonissimi bagel. In pomeriggio abbiamo
ancora pigramente passeggiato per la città, lasciandoci affascinare dai canali,
le palazzine dalla base stretta, l’architettura elegante e la gentilezza
(inaspettata, devo ammettere!) degli olandesi.
In pomeriggio invece ci siamo dirette al Waterloo Market, un mercatino
all’aperto in stile Camden Town a Londra, ma che di nuovo, a causa della
pioggia non era ricco come sarebbe durante un giorno normale.
Amsterdam è una città verde. E non mi riferisco
solo alla vegetazione. E’ una delle poche città europee a promuovere l’uso
delle biciclette (per ridurre traffico e smog) in modo quasi ossessivo, se mi è
permesso dirlo. Infatti, una delle prime cose che salta allo sguardo appena
usciti dalla stazione entrale è l’enorme parcheggio per biciclette, a quattro
piani, che può ospitare la bellezza di 2500 bici!
Allo stesso tempo però, è una città rossa. De
Wallen è il quartiere a luci rosse della città, enorme, che con il
calare del sole si tinge delle sue lucine rosse e dischiude le tende, dello
stesso colore, dei palazzoni che danno sulle strade, così che le ragazze che vi
lavorano dietro possano farsi vedere.
Noi ci siamo state, per curiosità. E siamo rimaste
stupite dalla varietà anagrafica di gente che vi si può trovare. Donne, uomini,
anziane e vecchietti, ragazzini e adolescenti…
Ma tornando al nostro giro turistico, per cena ci
siamo dirette verso uno dei ristoranti suggerito dalla nostra guida, un
ristorante etiope che si chiama Semhar. Era la nostra prima cena in
un ristorante etiope, e devo dire che ci è piaciuto proprio tanto! Anche se non
siamo riuscite a mascherare lo sconcerto iniziale per via dell’assenza delle
posate, perché sì, nei ristoranti etiopi si mangia con le mani, acciuffando le
pietanze con pezzetti del loro pane tipico, l’injera. Qui ho anche
provato per la prima volta la birra al mango e quella la cocco, e sì, lo so che
ai puritani la cosa inorridirà, ma a me sono piaciute proprio tanto!
Dopo cena abbiamo deciso di concederci un alcolico
“normale”, e ci siamo rilassate in un pub del centro.
Terzo giorno: Shopping e La Place
Il terzo giorno combaciava col nostro rientro in
Inghilterra, e per questo motivo abbiamo approfittato della mattinata libera
per terminare gli ultimi dovuti acquisti, sia personali sia per amici e
parenti.
Prima di salutare la città e dirigerci verso
l’aeroporto però, abbiamo fatto tappa a La Place, una sorta di
ristorante/negozio che offre una scelta di cibo indescrivibile. E’ possibile
trovare stuzzichini, pagnotte di pane fresco, carne, pesce, verdure, frutta,
smoothie, dolci e cioccolato, di tutto insomma! E’ un self service, perciò la
gente può servirsi da sé e consumare il proprio pasto nell’aerea ristoro,
oppure portarlo via e gustarselo a casa.
Questo dunque il resoconto della nostra gita ad
Amsterdam, spero che sia stato di qualche utilità a chi sta progettando un
viaggetto nei Paesi Bassi, e di avervi dato un paio di spunti in termini di
ristorantini o eventuali itinerari da seguire! Baci!
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